Il progetto consiste nel porre l’attenzione sulla gestione del rapporto con i detenuti all’interno della Casa Circondariale di Trento, evidenziando le contraddizioni insite nella necessità di coniugare l’aspetto educativo con quello produttivo, e l’importanza di fattori quali l’attenzione al lavoro, l’acquisizione di consapevolezza dei propri obblighi di lavoratore, la puntualità, il rispetto delle regole. Poiché l’intento è stato di rispondere al bisogno lavorativo del maggior numero di detenuti e poiché la media della popolazione detenuta ha competenze molto basse, si è ritenuto che la risposta migliore a questa domanda fosse quella della creazione di un laboratorio di contoterzismo. L’assemblaggio, ovvero un lavoro non troppo complesso, ha permesso di coinvolgere senza problemi anche quei detenuti che presentano forme di disagio psichico, nonché coloro che non sono in possesso neppure di pre-competenze lavorative minime.